lazione - ha alito e ali per reggersi. Lo sguardo vitreo della vittima illumina un panorama d'infamia che i più non sospettavano ancora. Ove la sua ombra si leva, ivi si stende attorno la solennità del deserto. Noi parliamo da quest'aula parlamentare mentre non vi è più un Parlamento. I soli eletti stanno su l'Aventino delle loro coscienze, donde nessun adescamento li rimove sin che il sole della libertà non albeggi, l'imperio della l~gge non sia restituito e cessi la rappresentanza del popolo di essere la beffa atroce a cui l'hanno ridotta. Le futili contese tacciono fra essi, e una grande unità si costituisce fra essi e l'anima della nazione. Quella che fu la maggioranza è ridotta ad un reparto di milizia cui è intimato l'obbedire in silenzio, perchè ogni sua parola la disgregherebbe. I due tronconi non si saldano. E i politici si domandano se vi sia un Governo, se vi possa essere più un Governo, se vi è per tutti, se vi è per il resto del mondo. Ma un Paese moderno non vive senza queste cose che vennero meno: un Parlamento rispettato e libero, un Governo legale e non ~ospettato. Signori, dall'eccidio di Giacomo Matteotti la nuova storia d'Italia incomincia. A noi un solo compito: esserne degni. Eppure, neppur questo ci consola. Perchè, se un eccidio e il più brutale degli eccidi . era necessario, una cosa non era necessaria; che colpisse Lui, e se parve, come ho detto, che egli fosse il più designato perchè era il più forte e il più degno, dice lo effetto che non sempre è prof etica la malizia dei masnadieri. Lui giovane, Lui forte, Lui armato di tutte le armi civili, Lui temerario nel coraggio, Lui che si fece volontario della morte, questo fanciullo dagli occhi pieni di bontà, che tutti ci rimbrottava e a tutti indulgeva, perchè tutto sapeva comprendere, Lui, figlio di una madre antica, che geme, Lui sposo di una sposa giovane, che paventa di smarrire il senso; Lui padre di 229 Bibliotec_a Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==