Umberto Terracini e altri - Matteotti

QUANDO il 27 giugno 1924, a Montecitorio, l'onorevole Turati si leva a commemorare Giacomo Matteotti tutti i presenti sorgono spontaneamente in piedi; l'autorevole compagno di gruppo, il fratello di fede del Caduto, a nome di tutte le Opposizioni, dice il suo discorso con voce grave e commossa, a volte velata di pianto, mentre nella intimità profonda di tutti gli spiriti, nel palpito di tutte le anime, è presente l'immagine del Martire. L'orazione di Turati « Vorrei che a questa riunione non si desse il nome logoro, consunto - specialmente qui dentro - di « commemorazione ». 223 Biblioteca Gino Bianco . .

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