Umberto Terracini e altri - Matteotti

.. DANDO il suo patronato all'iniziativa editoriale che offre oggi agli italiani questo volume intitolato a Matteotti, l' ANPPIA ha inteso onorare, nel nome del Martire nuovamente celebrato, tutto l'antifascismo militante combattente e perseguitato del quale essa rappresenta degnamente nell'Italia odierna la gloriosa invitta eredità. Dopo avere letto queste pagine, levando gli occhi attorno a mirare la nostra patria, la nostra gente tutta protesa, pur fra aspre lotte e fieri contrasti politici, a perseguire sotto l'egida delle istituzi.oni democratiche e repubblicane un più largo respiro rinnovatore, a malapena ci si persuade che poco più di un decennio fà essa vivesse ancora, e per oltre vent'anni avesse accettato di vivere, sotto il regime avvilente del quale si de71iundiaqui ancora una volta, con uno dei suoi più orrendi delitti, l'ignobile e miseranda natura. Una scelta di documenti presentati secondo la loro successione cronologica, e nulla più. Ma quale possente efficacia emotiva non possiede il quadro così messo assieme! E gli italiani, a nessuno dei quali la tragica e gloriosa vicenda è tutta-via ignota, vi troveranno tutti certamente sorgente e motivo di rinnovate commozioni nel tumulto di sentimenti che il tempo non ha ancora e non potrà mai sopire. Su due di tali documenti, come un grande tempio votivo sulle granitiche colonne del suo pronao, si regge tutta la costruzione: il discorso pronunciato da Matteotti alla Camera dei Deputati il 30 maggio 1924 e le note di Mauro Del Giudice, il magistrato integerrimo che istruì secondo giustizia il processo contro gli assassini di Matteotti pagando col sacrificio della sua carriera l'offesa così arrecata al dittatore. Il discorso di Matteotti, che gareggia in vigoria e passione con le più celebri arringhe che la oratoria politica abbia mai ispirato nel corso ·della storia a liberi cittadini, ha già avuto in passato nel nostro paese grandi.~sima diffusione. Pronunciato in cospetto e a sfida del dittatore e sotto la minaccia vi.rulenta della voci/ erante masnada dei suoi accoliti esso, risuonando allora nell'Aula parlamentare, la riscattò dal sordo 15 BibliotecaGino Bianco

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