• I ed infine quanto era necessario sapere per la buona riuscita del male che si intendeva perpetrare. Inoltre, la spia ascoltava i discorsi di natura politica che in sua presenza si svolgevano fra marito e moglie e, di tutto prendendo nota, riferiva seralmente il risultato delle sue indagini a Marinelli e a Dumini. Costoro, in possesso di tutte queste utili informazioni, stabilirono che il ratto venisse eseguito alle ore 16 del 10 giugno 1924, quando di solito il Matteotti usciva di casa per andare alla Camera, e quando per la caldura solare il Lungotevere Arnaldo da Brescia era quasi deserto. L'operazione delittuosa riuscì secondo il piano prestabilito. Ora, è facile comprendere l' enorme responsabilità penale gravante sulle spalle della spia jugoslava, poichè senza la sua cooperazione sarebbe riuscita assai difficile l'esecuzione del ratto. Qualche settimana dopo l'arresto di cinque fra i sei esecutori materiali del reato, la Polizia, venuta a conoscenza della parte sostenuta nella tragedia dalla spia straniera, trasse in arresto il Thiershwall, il quale fu due volte sottoposto ad interrogatorio. Egli ammise pienamente tutti i fatti da me precedentemente esposti ed aggiun~e che Dumini, data la loro familiarità, gli aveva confidato di essersi reso colpevole, già prima della costituzione della Ceka, di due omicidi, uno dei quali in persona di un povero carabiniere ucciso nel conflitto di Sarzana. Nel primo dei due interrogatori subiti, al fine di attenuare la propria responsabilità, disse che dapprima il Dumini non gli aveva fatto capire che si doveva rapire Matteotti per ucciderlo; quando, infatti, la mattina del 10 giugno, nel cn1 pomeriggio doveva essere rapito Matteotti, egli aveva saputo lo scopo di quel ratto si era separato dai compagni, dicendo loro: « lo -non ci sto più ». Dopo non aveva più visto nè il Dumini nè alcun altro dei componenti la banda macabra. L'esecuzione del delittuoso disegno fu resa ancora più agevole dalla cir139 Biblioteca Gino Bianco
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