' I Quella stessa sera si era riunito il Comitato segreto, ed ascoltata la rela • zione di De Bono, Mussolini aveva esclamato: << Benissimo! Per ora è sufficiente questa prima lezione! Se poi tornasse a fare un altro discorso di opposizione, allora bisognerà farlo fuori del tutto ». Sentite queste parole De Bono, che in quel tempo esercitava la funzione di Direttore Generale d~lla Polizia aveva risposto cinicamente: << Ma allora uccidiamolo adesso, così ci risparmieremo la eventualità di un secondo discorso di opposizione! ». Quando Rossi ebbe finito di dettare a verbale tutte queste circostanze eh' egli desiderava restassero allegate al processo, lo invitai a rispondere alle domande rivoltegli in principio, circa la di lui partecipazione al ratto e alla scomparsa della persona del deputato Matteotti. Egli si limitò a rispondere che di questo fatto nulla sapeva. << Ma - gli dissi io - a chi volete darla ad intendere? Come siete stato uno degli organizzatori dei delitti minori, così avete dovuto prendere parte anche al reato maggiore che più di tutti gli altri interessa Mussolini >>. Rossi atteggiò le labbra ad un lieve sorriso indefinibile, e si chiuse in un silenzio pitagorico. Ricordo ora che nel suo ultimo o penultimo interrogatorio, essendo con me entrato in una certa confidente familiarità, in un momento in cui ci trovavamo soli, mi spiegò la causa del suo silenzio a proposito del delitto Matteotti con queste testuali parole: << Il buon generale riserba i migliori colpi per il momento decisivo della battaglia. Quando saremo al giudizio in Corte di Assise, dal mio banco d'imputato dirò tutto quanto ha fatto e quello che intendeva ancor fare di delittuoso Benito Mussolini >>. Allorchè chiudemmo il verbale d'interrogatorio, era decorsa la mezzanotte. Uscendo da Regina Coeli sorse nella mia mente, per la prima volta, il 117 Biblioteca Gino Bianco
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