Umberto Terracini e altri - Matteotti

• I La storia non si seppellisce con i cadaveri dei traditi, essa imbraccia le sue tavole di bronzo, quasi scudo che salva dall'oblio, i traditi e i traditori. (F. D. Guerrazzi: lntrodu:ione a Beatrice Cenci). Allorchè nei giorni susseguenti al martedì 10 giugno 1924, nel cui pomeriggio una banda di criminali fascisti aveva rapito il deputato socialista Giacomo Matteotti, si sparse per Roma la voce del gravissimo delitto, io ebbi immediatamente la premonizione che una tegola stava per cadere sulla mia povera testa. In quel tempo ero presidente della IV Sezione penale della Corte di Appello della Capitale, e contemporaneamente avevo la presidenza della Sezione di Accusa. Come si era praticato in precedenza per i delitti di eccezionale gravità che avessero attinenza alla politica, anche per il ratto del Matteotti 99 Biblioteca Gino Bianco

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