Umberto Terracini e altri - Matteotti

mana. Ti rimetto il manoscritto in fraterno dono, concedendoti la assoluta ed esclusiva proprietà letteraria del lavoro. Sono ben certo, poichè ti conosco ed amo da tanti anni, che darai la maggiore pubblicità e diffusione a questa mia lettera, sulla stampa di cotesta patriottica e generosa I sola. Chi ha scritto queste Memorie, è vicino a comparire davanti al Giusto Giudice, che lo deve giudicare senza appello, e non sarebbe così stolto da presentarsi davanti a Lui, reo di menzogne e di falsità. Questa considerazione deve convincere i lettori che, io, nello scrivere, ho tenuto presente l'unicuique suum del Diritto Romano. È tempo che l'Italia conosca coloro che calpestarono la Giustizia, trassero nella rovina una magnifica Nazione, la quale, nel corso dei secoli, diffuse per ben tre volte la civiltà nel mondo, e anche, l' a,nore del vivere libero, e che oggi si trova al disotto di certi paesi balcanici. La generosa e gloriosa I sola, da cui cominciò il moto unitario di liberazione, la Terra che diede i natali al barone Bentivegna, a La Masa, a Rosolino Pilo, a Filippo Cordova, a Giovanni Pantaleo, a Nicola Barbato, a Giuseppe De Felice e a Napoleone Colajanni, deve scrivere la seconda gloriosa pagina nella sua storia di due secoli, essere cioè alla testa del movimento per la rigenerazione morale dell'Isola. La Terra del Vespro non verrà rrteno al suo glorioso destino e alle sue splendide ed eroiche tradizioni. Sta sano, ricordami e accetta un fraterno abbraccio dal tuo sempre aff.mo 96 MAURO DEL GIUDICE Vieste, 9 Febbraio 1947 Biblioteca Gino Bianco

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