Alessandro Schiavi - La vita e l'opera di Giacomo Matteotti

IL PARLAMENTARE 85 grande facilità buttarsi verso il vincitore nei più diversi atteggiamenti, ma in ogni caso ritrovandosi sempre in una situazione assai più favorevole dei c~mpagni che resistono fermi. E questi, questi soli hanno il diritto alla nostra riconoscenza. Questi soli, perché essi soli rischiano veramente qualche danno effettivo ».5 Qualche mese dopo, nel 1923, Matteotti precisa quello che deve essere l'atteggiamento del Partito, così: « Anzitutto è necessario prendere, rispetto alla dittatura · fascista, un atteggiamento diverso da quello tenuto fin qui; la nostra resistenza al regime dell'arbitrio deve essere più _attiva; non cedere su nessun punto; non abbandonare nessuna posizione senza le più recise, le più alte proteste. Tutti i diritti dei cittadini devono essere rivendicati; lo stesso Codice riconosce la legittima difesa. Nessuno può lusingarsi che il fascismo dominante deponga le armi e restituisca spontaneamente all'Italia un regime di legalità e di libertà; tatto ciò che esso ottiene, lo spinge a nuovi arbitrii, a nuovi soprusi. È la sua essenza, la sua origine, · la sua unica forza; ed è il temperamento stesso . che lo dirige>), I « Perciò, un Partito di classe· e di netta opposizione non può raccogliere che quelli i quali siano decisi a una resistenza senza limite, con disciplina ferma, tutta diretta ad un fine, la libertà del popolo italiano ». « D'altro canto, bisogna tornare a considerare la posizione del P.S.I. Purgato dai terzintemazionalisti e nettamente discorde da Mosca, ormai non è diviso da noi che da minori divergenze teoriche, più o meno equivoche o avveniristiche. Nella pratica e nel momento attuale; non vi è poi alcuna differenza rilevante e si potrebbe anzi dubitare se non sia minore la rigidezza e la combattività 5 Op. cit., p. 205. Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==