IL PARLAMENTARE 75 nessuno sorge in questa Camera a comprendere l'immensa tragedia del popolo e_dell'anima nostra, noi sentiamo che questo è anche l'ultimo sforzo, perché al di là di questo, per tutto il sangue che si è sparso, per il terrore delle popolazioni, per il· costume di violenza impunita, ogni legame civile sarebbe irreparabilmente disciolto (Applausi all'estrema sinistra. - Congratulazioni - Rumori all'estrema destra). · Subito dopo averlo ascoltato, scrive il Turati ad Anna Kuliscioff: 1 « Il povero Matteotti ha tenuto duro con energia e coraggio ammirabili, nella continua aggressione fascistica, che obbligò De Nicola persino a sospendere la seduta. Questo bravo ragazzo non fu punto spaventato dagli oltraggi sofferti nel Polesine e non lo è dalla prospettiva delle offese che lo attendono ancora ». E la signora Anna confermava due giorni dopo: « La requisitoria contro il fascismo fu formidabile, e Matteotti, sotto i proiettili . continui delle interrogazioni fasciste1 fu veramente ammirevole». Un mese dopo, il 7 di gennaio del 1922, Giacomo dettava sulla «Giustizia» l'epicedio in commemorazione dei trucidati antifascisti del Polesine~ scrivendo : « Signori della borghesia, guardate i nostri morti! « Li uccideste voi, ma sono , nostri e, se potete, dalla luce dei loro occhi imparate ad amare, ma non li toccate. Essi furono uccisi da voi; ma noi li sèppelliremo. Voi apriste le fosse, noi le ricopriremo di fiori; perché li uccideste? « Furono uccisi perché vollero essere tra i primi a dire la parola dell'unione, dell<+buona battaglia incruenta in 1 Dal Carteggio Turati-Kuliscioff, sesto volume, m corso di · stampa, edito dall'Einaudi, Torino. BibliotecaGino Bianco
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