Alessandro Schiavi - La vita e l'opera di Giacomo Matteotti

74 LA VITA E L'OPERA DI GIACOMO MATTEOTTI e solito gioco parlamentare, ma è forse la tragedia stessa del nostro partito, che non può più continuare così, che non può più essere partito di masse e costringe-rete a diventare, per vivere, partito di setta (Rumori vivissimi a destra). Sul terreno della violenza, complice l'autorità, un partito socialista di ·civiltà e di masse non potrebbe più resistere, e avrebbero ragione i colleghi comunisti, i terroristi. Perciò è l'ultimo sforzo quello che noi oggi facciamo, in questo tragico anno. Anche ieri l'on. Mussolini, ha detto la parola pacificazione, ma mentre il duce diceva « pacificazione » un vicino gridava « vendetta! ». I due sentime,nti non si possono conciliare. È inutile che deploriate l'altalena delle violenze, quando gridate vendetta e organizzate le bande armate! (Rumori a destra) .. Ma noi raccogliamo ancora per l'ultima volta la parola di pacificazione. Potremmo anche raccogliere in un certo senso, intendetelo bene, la parola collaborazione. Non il contratto ignobilmente giolittiano di collaborare con un Ministero per aver salva la vita, perché questo sarebbe ignobile in una nazione civile. Non dovrebbe essere nemmeno concepibile che un capo di Governo contrattasse la propria esistenza parlamentare con la esistenza della legge civile ... Ma volentieri sempre collr,zboreremmo, in questo senso, o colleghi, che noi, piena l'anima di tutto il ricordo del male sofferto, sapremmo anche, quando fosse necessàrio, scendere tra i nostri compagni per predicare loro che nessun sentimento di vendetta debba albergare nel loro animo contro coloro che pure in questo periodo li hanno tormentati e torturati (Rumori - Interruzioni a destra). Questa sarebbe la migliore collaborazione socialista e civile conforme ai nostri principii. Ma se invece continua la violenza inesorabilmente voluta e organizzata, se continua la complicità del Governo, e BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==