Alessandro Schiavi - La vita e l'opera di Giacomo Matteotti

72 LA VITA E L'OPERA DI GIACOMO. MATTEOTTI evidente in tutta questa situazione. Quindi nessuno nelle nostre terre pensa di poter più vivere civilmente in queste condizioni. E allora vedete che la disputa è degna di considerazione, e da non convertirsi in tornei oratori o giochetti a scopo di successione di Ministero. Logicamente qualcheduno di voi ha ragione forse di deridere Ferri, che domanda un Governo forte (Rumori prolungati a destra). Praticamente può essere interesse egoistico degli altri partiti di godere di queste violenze a danno nostro, per l'indebolimento delle forze del nostro partito. E si può anche dire che è strano che noi che consideriamo il Governo come rappresentante della classe borghese ci veniamo a lagnare che egli ben provveda alla classe borghese contro di noi! (Interruzione a destra). Ma vi è, al di là di codesto eventuale interesse, al di sotto di questo apparente ridicolo, qualche cosa di più alto, qualche cosa che lega le sorti anche dei contrari. In un'atmosfera di violenza non regge ( qui ha perfettamente ragione l'on. Mussolini) l'organizzazione salda progressiva della massa lavoratrice inerme. Voi potete, con la violenza, stroncare le organizzazioni nostre. L'avete potuto fare e lo potrete fare! Per lunghi mesi io ho predicato anche ai miei compagni, come ho potuto, di subire tutte le violenze, di non reagire alle violenze. Ho fatto ancora, lo devo confessare, l'apologia della viltà, perché anche la viltà può essere un er,oismo (Rumori a destra). Ma dopo lunghi mesi di sacrificio, di attesa e di sopportazione sento oramai, onorevole Bonomi, e onorevoli colleghi della Camera, che non è più possibile continuare così e dobbiamo deciderci a cambiare atteggiamento. L'on. Mussolini ha deriso ieri l'indecisione socialista. Sì, questa è la tragedia dell'anima nostra, di dover BibliotecaGino Bianco

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