Alessandro Schiavi - La vita e l'opera di Giacomo Matteotti

64 LA VITA E L'OPERA DI GIACOMO MATTEOTTI MATTEOTTI - Non una sola rzunzone di organizzazioni nostre è stata possibile in questi mesi. Dimostrare bisogna, non con ingiurie, ma con fatti che questo non è vero! ... (Voci all'estrema destra) - Sì, sì! Coi fatti! ... E nel 1919? ... (Rumori). MATTEOTTI - Nel 1919 e nel 1920 le associaJZ.ioni agrarie del Polesine hanno tenute tutte le loro riunioni. Sfido a dimostrare. il contrario! . . . (Rumori). Per riunirsi, per vedersi prima del Congresso di Milano, alcuni pochi rappresentanti socialisti dei comuni del Polesine avevano stabilito di andarsi a ritrovare fuori provincia, perc"hé in provincia di Rovigo era materialmente impossibile. Scelsero una cittadina del Veronese e vi convennero in una cinquantina, alcuni in bicicletta, e altri con diversi treni da diverse località, tutti assolutamente inermi, per un convegno civile. Orbene, bande armate su camions, partite immediatamente da diversi punti del Polesine, arrivarono a Legnago, si distribuirono parte alla stazione e parte agli sbocchi delle strade; e i cinquanta convenuti via via che scendevano dai treni o arrivavano dalle strade, tutti furono percossi a sangue. L'autorità non si mosse, non provvide né prima né poi, e nessuno fu arrestato! ... La· ricerca era organizzata specialmente contro d~ me e contro il collega Gallani. Noi non possiamo andare in provincia . . . (Rumori all'estrema destra). Poiché i criminali non trovarono me, bastonarono a sangue il giovane che accompagnava mia madre, venuta là per trovarmi dopo tanti mesi ... (Rumori). E tutto questo perché? In nome forse della Patria? Nel Poleszne, fra i nostri contadini non ci sono disertori da punire. BibliotecaGino Bianco

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