Alessandro Schiavi - La vita e l'opera di Giacomo Matteotti

62 LA VITA E L'OPERA DI GIACOMO MATTEOTTI astenersi da qualsiasi apprezzamento che possa turbare la serenità della discussione, limitando;i alla esposizione obiettiva di quei fatti che vuole denunziare e sui quali vuol richiamare l'attenzione del Governo. Invito poi gli onorevoli colleghi di questa parte della Camera (Accenna all'estrema destra), a rispettare la libertà di parola, perché io sono qui per farla rispettare nei rapporti di ciascun deputato (Approvazioni). MATTEOTTI - Onornvole Presidente, sono sicuro di non aver mai detto, nelle mie p,arole, ingiurie ad alcuno. Ho raccontato fatti, e se i fatti raggiungono una certa asprezza di passionalità, ella deve ricordare, ed i colleghi della Camera, tutti, debbono ricordare; che questo purtroppo è l'unico luogo nel quale possa avere una eco il grido immenso di dolore delle nostre provincie oppresse dal terrore . . . (Rumori all'estrema destra). Le adesioni alle nominate organizzazioni sono strappate con la forza. Poco tempo fa gli operai zuccherieri, uscendo una sera, tranquillamente, dal loro stabilimento, furono aggrediti e bastonati ad uno ad uno, perché non aderivano ad org,anizzazioni fasciste. Gli esilii sono moltissimi. C'è una gran quantità di gente che da molti mesi non può ritornare a casa a vedere la propria famiglia. E il Governo lo sa, e i prefetti lo sanno, e le autorità lo sanno, e non provvedono menomamente (Rumori all'estrema destra). · CARADONNA - H an~o p.aura!. .. se f assero degli uomznz di coraggio . . . (Rumori all'estrema sinistra). MATTEOTTI - Anche i calabresi avevano pa.ura di Musolino . . . (Rumori all'estrema destra). PRESIDENTE - Non interro,mpano! E lei, onorevole M atteotti, lasci stare i calabresi e M usalino! BibliotecaGino Bianco

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