56 LA VITA E L'OPERA DI GIACOMO MATTEOTTI Ecco il testo del° discorso : TORNATA DEL 2 DICEMBRE 1921 (Discussione delle M azioni sulla politica interna sotto la presidenza clell'on. De Nicola) PRESIDENTE - Ha facoltà di parlare l' on. M àtteotti. MATTEOTTI ·- Avrei voluto rinunziare a parlare, ma, dopo che gli on.li Labriola e Gra.ziadei sono intervenuti in questa disputa, l'uno per teorizzare cinicamente contro i suoi comjJagni di ieri, l'altro per mostrare la corda del passato e del futuro ministero; dopo che l'on. Mussolini si è chiesto se restava veramente una ragione di contendere, e dopo che l'on. Tupini ha dichiarato in sostanza che tre portafogli e cinque sottosegretariati valgono bene qualunque dottrina morale (Commenti), ho pensato che era opportuno rimettere la questione nei suoi veri termini, riprendendo il grido di dolore delle nostre provincie, il quale ebbe a Roma soltanto una lontana risonanza, come il lamento di qualcuno che muore. Si tratta di esaminare quello che è avvenuto in Italia dal momento della chiusura della Camera, dalle dichiaraziÒni estive _del Ministro Bonomi, dalla conclusione del trattato di pacificazione, ad oggi. Il patto di pacificazione diceva, in sostanza, che i partiti intendevano ritornare alla lotta civile di idee, riconoscendo una sola sujJeriorità, quella della legge, amministrata dal potere esecutivo. Potrebbe sembrare strano che vi fosse bisogno di un patto e dell'intervento del Presidente della Camera, per sancire quello che è la normalità del diritto. Ma l'on. Bonomi aggiunse che era utile perché la volontà stessa dei contendenti dava al Governo maggior forza per applicare rigorosamente la legge. Orbene il patto, ricordato Ìeri dall'on. Mussolini, non solo non fu applicato in fatto, non ·solo fu pochi giorni fa disdetto dai fascisti, ma esso fu, nelle provincie sottoposte BibliotecaGino Bianco
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