IL PARLAMENTARE 45 avrebbero, vivo, schiaffeggiato coll'epiteto di " vile riformista ". Ed era infatti iscritto al .partito che raccoglieva questi " vili " : ne era anzi il segretario politico ». « ... Era un lavoratore instancabile, onnipresente, a ciò facilitato - è giusto riconoscerlo - dall'agiatezza che gli permetteva di dedicare alla causa abbracciata il terripo e le energie che tanti sono ~ostretti a consumare per la maggior parte nella lotta pel pane. Il metodo fotografico conduce a queste precisazioni ». « Compulsava e sforbiciava libri, giornali, pubblicazioni ufficiali per ricavare, come dicemmo, il materiale da far servire alla lotta; scriveva lettere ed articoli, correggeva bozze di stampa; diramava circolari; accorreva nascostamente nei luoghi dove più imperversava il fascismo; alla Camera parlava in riunioni, in commissioni e nell'aulà, mentre occorrendo - una lastra ce lo prova :-- con un pentolo di colla in mano, girava per Roma per affiggere dei manifesti elettorali antifascisti con pericolo di vita. Lo ricordiamo al lavoro in quell'immondo bugigattolo di Piazza di Spagna, un'ex " casa da thè" dove la Direzione del Partito aveva dovuto rifugiarsi, avendole tutti i· padroni di casa chiuso le porte per timore di un'invasione da parte delle camicie nere. Una delle nostre fotografie ce lo presenta curvo sul tavolo e col soprabito sulle spalle per il freddo rigido, non essendo il locale provveduto di mezzi di riscaldamento». « Ed era anche un animatore, che rampognava gli inerti, offriva incarichi ai colleghi di gruppo disoccupati e soprattutto incoraggiava col proprio esempio ». «In· un periodo nel quale quasi ogni altro giaceva prostrato di spirito e di nervi per la situazione d'incubo, la sua incomparabile energia, la sua fredda e sorridente audacia gli permettevano di rimanere a galla su quel mare pieno Biblioteca Gino Bianco
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