COME DIVENNE SOCIALISTA 35 · conquista del potere e della violenza ostetrica della nuova storia non sarebbe stata vitale senza questa. preparazione ». Come si è accennato, e continuando a citare il Gobetti, nel Polesine « i problemi da risolvere erano : l'imponibilità della mano d'opera (ossia attribuzione di un carico di mano d'opera per ciascun· fondo), e il collocamento, che si voleva libero dagli agrari e dai socialisti, invece, affidato agli uffici di collocamento». « Intorno a questi problemi concreti la lotta fu incerta nel dopoguerra. Gli agrari tutti, nel 1920 - quando si riuscì a sostituire uno schema unico di patto agricolo, variabile solo nelle applicazioni, ai 70 prima vigenti nei 63 comuni della provincia - reagirono con l'ostruzionismo e prepararono i fasci per dominare i lavoratori con la violenza ». « Matteotti è stato uno dei protagonisti di questa lotta ». « Egli cercò di regolare le direttive politiche sulla base di queste premesse economiche». « L'opera di Matteotti trascurava quasi deliberatamente i circoli e si svolgeva nelle Leghe. Consulenza alla cooperativa agricola, aiuto nella creazione delle cooperative di consumo, tendenza a fare in tutte le sedi questioni pratiche di realizzazione. Le sue predilezioni per le scienze giuria diche ed economiche trovavano qui l'opportunità di inserirsi nella sua fede di socialista, e non fu solo il più dotto dei socialisti che scrivessero di economia e di finanza, ma il più infaticabile nel lavoro quotidiano di assistenza amministrativa ». · « Matteotti organizzatore: l'ossessione delìa semplicità, della chiarezza, della praticità. Esemplificava nei particolari, proponeva modelli di statuti, di regolamenti, parlando coi contadini come uno dei loro. Trattandosi di fondare una cooperativa pensava a tutto, consigliava, disponeva, BibliotecaGinoBianco
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