362 LA VITA E L'OPERA DI GIACOMO MATTEOTTI _i decreti di espulsione, che spesso colpiscono coloro che hanno solo un soggiorno provvisorio, si debbono fare a Bruxelles, dove si concentrano tutti i congegni ufficiali (Parlamento, Ministero della Giustizia, Sicurezza pubblica). Il Fondo Matteotti viene in aiuto alle vittime politiche di tutta la reazione, fornisce un aiuto pecuniario immediato, mette i sollecitatori in relazione con le organizzazioni sindacali qualificate per l'assunzione al lavoro e fa i passi necessari per regolarizzare la loro situazione rispetto alle leggi dell'ospitalità belga. Per disporre dei mezzi occorrenti i comitati locali organizzano serate educative dedicate al nobile martire, Giacomo Matteotti; mettono in vendita cartoline col suo ritratto e recanti la riproduzione del monumento a Lui eretto nella Casa del Popolo. Un'altra entrata è data dal Fondo del 1 ° maggio che versa al Fondo Matteotti un quarto del ricavato della sottoscrizione volontaria effettuata in occasione della festa del lavoro da parte delle migliaia di giovani e di fanciulle, uomini e donne aderenti a cooperative, sindacati, mutue e circoli politici. Nell'anno 1928, l'entrata totale fu di 84.289,80 franchi belgi; di cui un quarto destinato a sussidiare il movimento operaio dei paesi senza democrazia, un altro quarto per le spese di propaganda contro il fascismo, e metà per aiutare i proscritti, gli esiliati, le vittime della reazione: capitalistica. I comunisti hanno cercato invano di screditare l'opera del Fondo Matteotti. Essi la combattevano per non dover sciorinare i dissensi e i pasticci che c'erano negli organismi « Soccorso rosso » e « Soccorso operaio » dei quali erano gli ispiratori. E mentre gli istituti concorrenti dovettero essere liquidati, il Fondo Matteotti si è acquistata la simpatia crescente degli stranieri. BibliotecaGino Bianco
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