Alessandro Schiavi - La vita e l'opera di Giacomo Matteotti

352 LA VITA E L'OPERA DI GIACOMO MATTEOTTI giamo è scossa. Non soltanto sappiamo che le civiltà sono mortali, ma paventiamo addirittura un mondo inumano, un mondo senza speranze. La fiamma del focolare non è più soltanto il simbolo di serenità e di pace, ma è la lingua guizzante di fuoco che sinistra annunzia l'uragano ardente che potrebbe inaridire la terra. L'oggetto che guardiamo, il libro, la casa, la pietra, il metallo, non ci appare più soltanto nella forma a noi familiare che ricorda l'uso consuetò, ma ci annunzia la cosmica forza degli atomi che lo compongono e la loro terribile capacità disintegratrice; il cielo stesso così alto e sereno non offre riposo allo sguardo poiché in esso vediamo la possibile via da cui con la rapidità ultrasonica può arrivare la strage. Eppure noi sentiamo che la forza della vita prevale poiché è la vita stessa che ha ferito la speranza e come l'ha ferita la può risanar~. Noi vediamo ad ogni istante fiorire quelle virtù umane di solidarietà, di sacrificio, di devozione, di bontà, di intelligenza che da quando esiste l'umanità l'hanno sospinta più avanti e portata più in alto. lri questi periodi di crisi che possono preludere a grandi catastrofi ma anche a grandi rinascite seguiamo il consiglio che il grande poeta mette nella bocca del suo eroe prediletto: « I cavalli del sole varcano il tempo trascinando il carro leggero del nostro destino. Altro non resta che tenere salde le redini ». Tenere salde le redini, vale a dire tenere fermi i valori fondamentali che sempre hanno dato forza al cuore degli uomini e li hanno condotti alla vittoria oltre le forze del male, oltre quelle della stessa morte. Tenere fermo ai valori di libertà, di giustizia, come ha fatto Matteotti nel supremo momento del martirio. BibliotecaGino Bianco

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