Alessandro Schiavi - La vita e l'opera di Giacomo Matteotti

NEL XXX ANNUALE DEL MARTIRIO 345 Siamo quasi all'epilogo del dramma .. Ma prima di compiere il suo ultimo atto parlamentare, quello che segnerà la sua condanna a morte, il socialista democratico compie un viaggio che ha il valore di un pellegrinaggio civico. Si teneva nell'aprile del 1924 il Congresso socialista di Bruxelles. Internazionalista perché socialista democratico, Matteotti vi si reca portando di fronte alla coscienza dei partiti fratelli il dra.mma del p~oletariato italiano. Rileggiamo alcuni brani del discorso che ivi pronuncia di fronte a tutti i rappresentanti del socialismo internazionale: « L'anima dei lavoratori italiani è con noi. Ma se l'anima è con noi, il corpo non ci appartiene. Lo Stato dominatore h~ reso impossibile qualsiasi manifestazione di indipendenza. « Senonché, per riacquistare la nostra libertà, noi non chiediani~ alcun aiuto alt'estero. Colui che non sa riacquistare da se stesso la sua libertà non ne è degno. È con lo spettro del bolscevismo che il fascismo è riuscito ad ottenere l'adesione completa della borghesia italiana. Ma non è vero che il fascismo abbia salvato l'Italia dal bolscevismo. Il proletariato italiano, dopo un breve periodo di comprensibile smarrimento, si f3ra già rimesso sulla buona via fin dal settembre 1920, mentre la cosiddetta marcia su Roma è dell'ottobre 1922. Senonché, all'infuori dell' espe·- rienza puramente italiana, e'è nel fascismo qualcosa di internazionale. Il giorno in cui dopo la guerra la borghesia è stata chiamata a pagarne. le spese, essa si è ribellata ed ha àrcato il suo sostegno nella dittatura. Difendete le vostre libertà con tutta la vostra energia. M areiate avanti con la più grande speranza per il socialismo. Voi così ci aiuterete. Se la democrazia europea progredisce, noi pure progrediremo. « Il nostro proletariato conserva nel suo cuore il suo attaccamento al nostro ideale. Il proletariato italiano non BibliotecaGinoBianco

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