Alessandro Schiavi - La vita e l'opera di Giacomo Matteotti

344 LA VITA E L'OPERA DI GIACOMO MATTEOTTI· « Tanto si dimostra» - dice Gobetti - « la sua passione per il concreto, per il particolare, per i fatti, che nel 1921 preferì esercitare la sua opera di assistenza e di difesa di una situazione difficilissima per il proletariato in provincia di Ferrara piuttosto che andare a Livorno a raccogliere i· successi rumorosi di un'accademia di tendenze e di fazioni ». Ma quando nel 1922 dalla separazione del Partito Socialista tradizionale sorge il Partito Socialista Democratico, egli ne sarà logicamente, naturalmente il segretario politico. La vittoria del fascismo, riducendo i margini della lotta . nelle provincie, lascia ali'antifascismo ancora una trincea nella quale battersi: la trincea parlamentare. Matteotti moltiplicando le sue energie si batte clandestinamente in provincia, varca, se necessario, clandestinamente la frontiera per entrare in contatto con i partiti fratelli dell'Internazionale e presidia la trincea parlamentare da cui sa di poter parlare al Paese. Egli, l'animatore delle elezioni del I 924, è l'animatore del gruppo parlamentare socialista democratico, prima del tramonto della libertà. Il ritmo delle sue azioni si fa più serrato come se presentisse la fine imminente; i colpi che assesta all'avversario sono sempre più duri; l'odio con cui il fascismo lo investe rugge sempre più furibondo. Lasciamo la parola a Claudio Treves: « Esule in patria, bandito dalla sua terra polesana, dopo lunghe avvisaglie di insulti e di aggressioni sanguinose, regge in Roma la Segreteria del P.S.U.; attivo, severo, inflessibile; reputato il più studioso, il più intelligente, sostiene tutta la sanguinosa battaglia per le elezioni: ludi cartacei di eroismo. Bersagliato ferocemente, pure il Partito 1"fl,antienei suoi quadri. Egli dovrà espiare per tutti. Egli affretta l'espiazione gloriosa ». BibliotecaGino Bianco

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