NEL XXX ANNUALE DEL MARTIRIO 343 Ricordate il profilo che di lui tracciò Zibordi: « Non so perché, ossia lo so benissimo, quante volte guardavo Matteotti con quella sua esilità di energia e quella sua agile risolutezza di mosse pensavo ad un espada spagnolo, di quelli che in membra sn;lle hanno muscoli di acciaio, nervi saldi e impavido cuore ». Turati parla delle sue « gagliarde imprudenze » e lo vede dopo la morte ritto nella sua· svelta figura di giovane arciere. Léon Blum lo paragona a Sigfrido, a Parsifal, a David. La giovanile freschezza di tutti i suoi atti sorge da una immensa salute morale, da una immensa fiducia nella vita, dal gioioso adempimento del dovere mortale, ma appunto per questo appagante la sua anima eroica. Parrq, strano che in questi rapidissimi cenni dell'opera e della vita del· primo segretario del Partito Socialista Democratico prende scarso rilievo l'attività da lui esercitata nel faticoso travaglio che vide nel 1921 lacerarsi il' Partito Socialista e nel 1922 la seconda scissione che portò alla costituzione· del Partito Socialista Unitario. Parrà strano tanto più che il sorgere del Partito Socialista Unitario lo vede suq segretario politico. Se l'attività antifascista lo domina quasi completamente, essa è pur tuttavia l'espressione politica della sua visione di socialista democratico per il quale non esistono dubbi sulla scelta tra ciò che è socialismo schietto, libero, autonomo, e ciò che è deviazione burocrat{ca e totalitaria. Jn lui non c'è, per questa parte, nessun travaglio che non sia quello del socialista che vede le conseguenze funeste degli errori dei suoi antichi compagni; e tutto s'adopra per proteggere da essi i lavoratori. Poco interesse prenderà quindi per le cosidette questioni di tendenza e di frazione, poiché si tratta per lui di un problema già risolto. BibliotecaGinoBianco
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