Alessandro Schiavi - La vita e l'opera di Giacomo Matteotti

342 LA VITA E L'OPERA DI GIACOMO MATTEOTTI proletarie nel decennio liberale. Particolarmente era la rivincita sulla rivoluzione agraria del principio del secolo cui anelavano grossi fittavoli e grossi proprietari. Il fascismo· si offrì loro come guardia bianca, agente nei modi della guerra civile in continuazione di quella internazionale, appena chiusa, con la tolleranza favoreggiatrice dei governi. « E fu il martirio del proletariato. Il manganello, l'olio di ricino, i bandi e le bombe furono le armi. Le case del popolo, le camere del lavoro andavano in fiamme, i leghisti furono assassinati ». L'ondata fascista investe tutta l'Italia e tra le prime regioni il Polesine. Raramente un evento funesto ha visto sorgere di fronte a sé un uomo più preparato per combatterlo. Giacomo Matteotti vede veramente scoccare sul quadrante della Storia l'ora che è sua. Matteotti ha lottato sempre contro la guerra - e il fascismo ne è un prodotto mostruoso; ha lottato sempre contro gli sfruttatori per i ~avoratori - e il fascismo è lo strumento politico degli sfruttatori; ha lottato sempre e.antro la dittatura per la libertà - e il fascismo è la dittatura. Non si potrebbe immaginare antitesi più netta, più radicale. Comincia la lotta, la lotta di un uomo contro un mostro. Essa è il ritmo essenziale dei drammi religiosi, delle saghe epiche. È la lotta elementare del bene contro il male, dell'uomo giusto contro l'iniquità, dell'Eroe contro il flagello che minaccia la Nazione. La realtà assume il significato di una vicenda, la vicenda acquista il valore di un simbolo. L'Eroe ha la freschezza e la spontaneità del giovane che sorride del suo stesso eroismo, facile per lui come un gioco. È un gioco mortale e Matteotti lo sa, ma vuol celarlo agli altri perché così fanno gli Eroi, eternamente giovani ed eternamente sereni. BibliotecaGinoBianco

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