NEL XXX ANNUALE DEL MARTIRIO 339 crazia comunista è detentrice dei criteri che regolano la vita degli uomini. La realtà storica che dovrebbe giustificare questa impostazione, è la lacerazione delle classi, ed è su di essa che la tecnica della disintegrazione poggia per esercitare la sua opera nefasta. In realtà· la Storia è una. Le classi sono delle deformazioni che però non distruggono l'unità della Storia. Il proletario ed il borghese sono prima di tutto uomini anche in una umanità mutilata ed umiliata. · Ma il proletario potrà esercitare il suo compito di liberatore di se stesso e di tutti solo se anticiperà nella sua coscienza il significato di quella piena umanità a cui deve tendere, in altri termini solo se diventerà uomo libero . . Il sofisma totalitario è denunziato da questo diniego dell'autonomia proletaria, da questa riduzione del proletariato a strumento di azione nelle mani dei burocrati detentori del significato della vita e della ·storia . . La burocrazia comunista esercita così in seno alla classe proletaria quella stessa opera di degradazione della coscienza umana che i ceti dirigenti dell'imperialismo capitalistico esercitavano nei confronti di tutta la società borghese. La storia appare così capovolta nel trionfo della inumanità, della violenza, dell'arbitrio. . Il potere è tutto, l'esercizio del potere è il fine ultimo della burocrazia totalitaria. Il socialismo da fine diventa mezzo per appagare, come incentivo di giustizia, accanto ad altri incentivi, le illusorie . aspirazioni delle. masse e si degrada a capitalismo di Stato. · Il fine umano viene deriso ed · al suo posto collocata la volontà di potenza dello Stato-guida, dello Stato-burocratico per. eccellenza. La democrazia politica viene condannata non perché è BibliotecaGino Bianco
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