Alessandro Schiavi - La vita e l'opera di Giacomo Matteotti

334 LA VITA E L'OPERA DI GIACOMO MATTEOTTI e di finanza, ma il più infaticabile nel lavoro quotidiano di assistenza amministrativa ». Riformista allora? Sì, riformista, ma riformista socialista, riformista che fa delle riforme lo strumento di una politica socialista. E quando avvenimenti di portata mondiale, come la · grande guerra, si abbattono su tutti i popoli, Matteotti passa senza discontinuità, come per una logica concatenazione di atteggiamenti, dal riformismo economico applicato ai problemi del suo Polesine all'intransigenza contro la guerra, alla lotta implacabile contro la guerra. Il riformismo di Matteotti è un atteggiamento di serietà di fronte a problemi che non si risolvono con i conati del dilettantismo pseudo rivoluzionario o con la violenza dei fanatici, ma con l'azione consapevole e creatrice. Matteotti sa cos'è oppressione e violenza e nella guerra ravvisa la forma macroscopica di quel male che ha combattuto nell'aspetto economico dello sfruttamento e della miseria. La guerra è il compendio mostruoso di tutto ciò che M atteotti avversa come degradazione dell'uomo e della vita, è il male in sé che va affrontato con intransigenza totale. Matteotti porta nel cimento coi grandi problemi del suo tempo l'esperienza ricavata dalla lotta quotidiana del proletariato della sua regione, e la stessa concretezza che lo guida nell'opera di capo-lega lo guiderà nella lotta contro la guerra suggerendogli l'unico modo possibile: l'intransigenza degli apostoli. «Bisogna» - dice Gobetti - « saper vedere in Matteotti giurista, economista, amministratore, uomo pratico, questa pregiudiziale di disperata utopia, di assoluto idealismo, di reazione assurda contro la grettezza filistea dei falsi realisti. « Conviene mettere a confronto l'esempio di Matteotti BibliotecaGino Bianco

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