Alessandro Schiavi - La vita e l'opera di Giacomo Matteotti

NEL XXX ANNUALE DEL MARTIRIO 331 Anche il socialismo che pur aveva individuato lucidamente le cause della guerra e che dava la risposta più umana a tutti i problemi umani era rimesso in discussione. Il soffio rovente della guerra inaridiva nel profondo le radici da cui per un secolo era germogliata la vita civile, nell'atto stesso in cui semi velenosi prima appena visibili si schiudevano in fioriture strane e mostruose. Il capitalismo imperialistico usciva dal conflitto da esso stesso scatenato sotto il peso di una condanna irrevocabile. Si era pensato che il capitalismo fosse la causa unica ed ultima della guerra e che nella lotta contro il capitalismo si riassumessero tutti i motivi delle lotte contro ogni forma di violenza e di oppressione. La visione era parziale. Certo il capitalismo è causa di guerra, ma non l'unica. Il capitalismo è una delle forme sociali in cui si incorpora la violenza. e l'oppressione, ma altre ne possono sorgere in cui violenza ed oppressione generatrici di guerra si installano minacciose. La generazione. di Matteotti vive questa dura esperienza e Matteotti più di ogni altro ne estrae insegnamenti essenziali. Ma vediamo prima chi è l'uomo e l'ambiente in cui si è f armato. La testimonianza di Giovanni Amendola è commovente: « L'uomo il cui destino è stato così · eccezionale e memorando » - dice Amendola - « fu un carattere. Era uomo di ingegno e di lavoro: era uomo il quale nella disordinata baraonda della politica postbellica era riuscito a organizzare una attività intelligente e coerente che aveva il suo fondamento in una rigorosa coscienza morale e che si estrinsecava attraverso una operosità indefessa, molteplice e quasi onnipresente. Fu un appassionato e fu un idealista: fu cioè un intransigente ...di lui può dirsi che la BibliotecaGino Bianco

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