Alessandro Schiavi - La vita e l'opera di Giacomo Matteotti

RIEVOCAZIONI IN ESILIO 319 regge di ripeterle tutte. " I me l'à coppà sti assassini! Sti assassini! I zé lori, i zé lori. El me Giacomo, i me l'à sassinà!". E urlava i nomi e i cognomi degli assassini, incurante di sé, nella · sacra intangibile immunità che era di Lei sola. La dovemmo afferrare e trascinare a forza nel giardino, donde le ultime grida, dal petto esausto, dileguarono nella campagna. « E in quel momento mi parve che quella larva di umanità, quella superstite ai suoi nati e a se stessa, quella morta che si torceva, quella sepolta viva in se medesima, raffigurasse, inconsapevole, l'Italia ugualmente assassinata. Guglielmo Shakespeare non scrisse mai nulla di più terribile, di più grande ed orrendo». BibliotecaGino Bianco

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