Alessandro Schiavi - La vita e l'opera di Giacomo Matteotti

RIEVOCAZIONI IN ESILIO 317 Turati smentì recisamente il calunniatore : « L'infondatezza della calunnia è evidente per i due fatti seguenti: 1) al tempo della rotta di Caporetto, e negli anni seguenti, Matteotti serviva come soldato a Messina e al capo opposto d'Italia; egli, soprattutto, sarebbe stato sottoposto alla corte marziale, se avesse cercato di condursi come fu detto; 2) finché fu vivo, non mai gli venne lanciata contro una accusa simile ». Il 5 di febbraio 1931, « La Libertà» dava notizia della morte di Isabella Matteotti, la madre di Giacomo. Filippo Turati, che era stato presso di lei nelle ore tragiche, ricordò il primo incontro con lei neÌla casa di Giacomo pochi giorni dopo il delitto orrendo, e il secondo., in occasione dei funerali: Scrive: « La seconda volta fu a Fratta Polesine, quando, quattro mesi dopo, vietato il funerale in Roma, le recammo - strappati ai traditori vaganti della Quartarella - i resti miserevoli del suo povero· morto. Il riconoscimento era avvenuto in un rustico cimitero dell'Agro. Del corpo, orribilmente contorto, non rimanevano che le ossa e pochi lacerti. Il viso era quasi totalmente scarnificato. Tuttavia alla domanda del giudice, senza un attimo di esitazione, risposi : " È Lui ". « Non somigliava più affatto a se stesso. Ma in modo impressionante ed univoco ricordava la madre. I due scheletri attestavano l'uno per l'altro. « La notte del viaggio, accanto alla bara, non mi uscira più dalla memoria. Quando il cofano fu disceso dal cimitero rusticano alla deserta stazione dalla quale era stata concessa la partenza, poche decine di amici, avvisati m BibliotecaGino Bianco

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