Alessandro Schiavi - La vita e l'opera di Giacomo Matteotti

312 LA VITA E L'OPERA DI GIACOMO MATTEOTTI fronte contro le manovre più o meno esplicite degli ammiratori del fascismo che minacciano in altri paesi le libertà democratiche e la volontà di emancipazione della classe operaia organizzata». Nella cerimonia inaugurale dell' 11 settembre, dopo le ·note di una mestizia solenne dell'adagio dell'opera 18 N. 1 di Beethoven intonate da un quartetto, prese la parola il deputato laburista inglese Henderson il quale affermò che : « È il movimento socialista e sindacale che oggi mantiene viva nel mondo la speranza di un mutamento economico e del progresso sociale e si erge come una barriera contro le formidabili forze di reazione e di egoismo nei campi politico ed economico. « Il fascismo e il bolscevismo sono due aspetti di questo regredire del pensiero e dell'azione politica, contro i quali noi dobbiamo stare continuamente in guardia. Una vigilanza continua è sempre il prezzo della libertà. Il fascismo e il bolscevismo, insieme, vincolano la libertà e, vantandosi di assicurare a tutti una vita più larga ed abbondante, seminano la rovina, la desolazione e la morte. « I resti di Matteotti protestano contro il sofisma secondo il quale la libertà e la giustizia economica posson essere tradòtti nella realtà da dittature, che si valgon delle armi dell'assassinio, dell'esilio, della soppressione della libertà di parola e della libertà di stampa. Gli uomini e le donne rimasti fedeli al socialismo come Matteotti, come. Turati in esilio, come tanti altri democratici italiani, come tanti altri compagni russi imprigionati o banditi, sono i nostri testimoni contro il fascismo e il bolscevismo ». E chiuse: « Matteotti è morto, ma lo spirito di Matteotti vive per inspirarci e sostenerci nella lotta a cui ci siamo accinti per far prevalere le nostre idee e il nostro ideale nel mondo BibliotecaGino Bianco

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