A BRUXELLES Tre mesi dopo, 1'11 settembre 1927, alla Maison du Peuple di Bruxelles, nella Salle Blanche che oggi si chiama Salle Matteotti, i socialisti belgi, per onorare il nostro martire, al nome di Lui e di fronte al grande Cristo che porgeva il suo gesto di perdono in fondo alle scene, avevano alzato una stele in marmo, opera dello scultore Van· Asten, dove, fra due bandiere, col berretto frigio, è effigiato un cuore fiammeggiante su un'ara, e ai due lati, devotamente oranti, due figure, maschile e. muliebre; una frase trilingue : « questo cuore ardent!! br:,tteva per te, o libertà », e alla base, in medaglione, Giacomo Matteotti sovrastato dalla parola Liberté. Fin dal primo annuncio del ratto, il 16 di giugno 1924, i compagni del Parti Ouvrier Beige avevano espresso con un telegramma a Turati il loro dolore e la loro indignazione, ammonendo che « le .sort de ce nouveau martyr du socialisme, .en ·soulevant l'indignation des travailleurs du monde entier, hlì.tera la fin du régime de ceux qui croient que, pour tuer une idée, il suffit de tuer se'S defen'Seurs ». Fu anche tenuto il 3 di luglio a Bruxelles un grande comizio, rigurgitante di manifestanti, chiuso con un invito a tutti coloro che sono degni del nome di uomini a « far Biblioteca Gino Bianco
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