310 LA VITA E L'OPERA DI GIACOMO MATTEOTTI cese, espresse il sµo monito che il fenomeno fascista « se riuscisse a consolidarsi e a perpetuarsi in Italia, varcherebbe poi la frontiera e dilagherebbe sempre più». La seconda parte del suo discorso, quella che commosse di più, egli la dedicò all'esaltazione del martire e del suo significato storico e simbolico, per poi procedere, nella terza parte, a un'analisi dei caratteri del fascismo, e per concludere facendo appello alla forza, più che del braccio, della organizzazione proletaria, perché, disse, « senza organizzazione proletaria salda, non vi è democrazia, né socialismo, né giustizia sociale ». BibliotecaGino Bianco
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