Alessandro Schiavi - La vita e l'opera di Giacomo Matteotti

302 LA VITA E L'OPERA DI GIACOMO MATTEOTTI interessamento ,allo svolgimento del processo, ed alle sorti dei giudicabili, sovvenuti di denaro prima del fatto, ed aiutati con tutti i meizzi ,ed in tutti i modi durante e dopo il processo; ne dà infine conferma la concessione dell' amnistia del 31 luglio 1925, non giustificata da nessuna ricorrenza e ,da nessuno stato di necessità. Un governo e un partito che vengono a patti con un omicida e ne subiscono rie-atti, non possono che essere correi dell'assassino». L'Avvocato Generale, per confutare la versione data della morte di Matteotti per sbocco di sangue, ricostruisce « i fatti in base ai soli elementi sicuri e concreti che l'istruttoria offre », e racconta: « L'automobile giunge sul posto circa alle ore 16, e vi sosta fino alle ore 16,30 circa, quaindo viene ,avvistat.o l'.onorevole Matteotti. M alacria, che è quello vestito di s.curo, resta al volante; tutti gli altri, ad un ordine di Dumini, si accingono ,aJ catturare Matteotti che avanza in direzione del Lungo Tevere; due lo affrontano, ma il Deputato, resosi subito conto dell'agguato che gli era stato teso, si difende colpendo uno degli avversari, ma è a sua volta fatto segno a un formidabile pugno che lo atterra; viene preso e trasportato verso la mac.china che intanto si avvicina al gruppo, ma, prima ancora di esservi cauiato dentro, si riprende e reagisce energicamente, e si dibatte anche quando è nella macchina, tanto che il vetro che divide in due la vet'tur,a vie,ne da lui rotto con un calcio. « E continuerà egli a lottare ed anche a g~idare durante la fuga della macchina verso Ponte Milvio, nella speranza di richiamare l'attenzione di qualche passante, ma le sue grida sono coperte dal rumore del clakson, come riferirà poi un teste che vide p·assare la macchina lungo la via Flaminia». BibliotecaGino Bianco

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