Alessandro Schiavi - La vita e l'opera di Giacomo Matteotti

296 LA VITA E L'OPERA DI GIACOMO MATTEOTTI credevano più, fin da allora, che il capo del. Governo fosse stato il mandante dell'assassinio di Giacomo Matteotti». « ... Tutti coloro che l'hanno conosciuto - prosegue la nota - ricordano il rigorismo morale di Emilio Caldara, e pertanto non possono ammettere che egli avrebbe accettato di essere interprete di questo gruppo di provati socialisti, qualora non si fosse prodotta nella sua mente la stessa revisione di giudizio che il teste ebbe a subire ». Nei colloqui che Silvestri ebbe con Mussolini tra il febbraio e il marzo 1945, Mussolini ebbe a dirgli tra l'altro: « Il più gran dramma della mia vita si produsse quando non ebbi più la forza, non potendo fare appell,o alla collaborazione dei socialisti, di respingere l'abbraccio dei falsi corp-orativisti, che agivano in verità c.ome procurat,ori del capitalismo, il quale voleva abbracciare il corporativismo per poterlo meglio soffocare. Tutto quello che avvenne poi fu la conseguenza del cadavere che il IO giugno 1924 fu gettat,o tra me e i socialisti per impedire che avvenisse quell'incontro che avrebbe dato tutt'altro indirizzo alla politica nazionale e forse non solo a quella nazionale ». Silvestri ricorda ancora che la sera del 24 ottobre 1922, quando in Napoli Mussolini tenne il discorso preludente la azione nella notte sul 28 ottobre, questi ebbe a dire a lui : « Silvestri, siamo d'accordo, se ricevete un telegramma convenzionale, allora voi, fate, a mio nome, l'offerta della partecipazione al potere al Partito Socialista Unitario, facendo sapere che darò garanzie sufficienti per realizzare l'accordo ». I socialisti non accettarono di partecipare neppure « a titolo personale » al Governo, e Mussolini dovette desistere da tal proposito per la minaccia dei nazionalisti di passare all'opposizione e per la imposizione dei fascisti toscani. BibliotecaGino Bianco

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