Alessandro Schiavi - La vita e l'opera di Giacomo Matteotti

IL PROCESSO AGLI ASSASSINI 295 stato nel novero delle cose possibili. Turati, Treves, Prampolini, Modigliani, Matteotti, vi negavano ogni qualità morale. Per essi la politica non avrebbe mai dovuto e potuto prescindere da un minimo di leggi etiche. Essi non credevano né alla vostr;;i, onestà né àlla vostra lealtà! Essi vi negavano ogni capacità di intendere il socialismo, proprio per un'assoluta impossibilità di costituzione mentale e morale». Il discorso del 7 giugno 1924 alla Camera, prosegue Silvestri, fu pronunciato da .Mussolini « precisamente per mettere · le basi della collaborazione con i socialisti ... »; « tre giorni dopo, Giacomo Matteotti veniva assassinato! ». Su« L'Umanità» del 18 febbraio 1947, cita il Silvestri, è apparso, a firma M emor, un articolo in cui si dice : « Mussolini era sicuro che con Matteotti vivo non c'era nulla· da fare ». Il .Procuratore Ge·nerale fa osservare che « la soppressione della miÌizia era evidentemente il cardine per una eventuale collaborazione coi socialisti » e Silvestri ricorda che a tal proposito Mussolini ebbe a dichiarargli: « Se allora avessi sciolto la milizia; sapete c!J,iavrebbe comandato in Italia? Avrebbe comandato il fascismo toscano, -il fascismo degli agrari, il fascismo meglio• organizzato, meglio inquadrato, il solo che .aveva un -effettivo armament,o militare, ed io, e noi, saremmo diventati succubi del fascismo tosc.ano, che OJvevala possibilità e tali mezzi, allora, per potersi sovrapporre allo Stato ,o .almeno fare pressione sullo Stato». E quindi, ricordando la conversazione con Emilio Cal- . dara, già sindaco socialista di Milano, « quando Mussolini fece un ultimo disperato tentativo fìlosociàlista, nel marzo 1934, tentativo cui aderirono molti degli attuali esponenti socialisti dell'uno e dell'altro partito», « è più che evidente - osserva in una nota - che quei socialisti non BibliotecaGino Bianco

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