IL PROCESSO AGLI ASSASSINI 291 « L'opposizione afferma che i .diritti della giustizia non possono subìre prescrizione di sorta e riserva interi tali diritti all'avvenire del popolo italiano ». Identica fu la conclusione della P.C. col recesso della sua costituzione. Fra i difensori degli imputati era l'avv. Roberto Farinacci il quale nella sua arringa sostenne questa tesi : « Cosa avvenne nell'automobile? Quello che avvenne nell'automobile solo Iddio lo potrà sapere. La tesi del rappresentante della legge, che è la meno credibile, dice che qualcuno abbia colpito col pugnale l'uomo che reagiva. Matteotti fisicamente non ha mai reagito, neppure quando venne altra volta sequestrato dai fascisti nel Polesine. Ma è più veritiera la nostra tesi : preso dal timore, stretto dalle domande di chi era dentro l'automobile, sotto le pressioni energiche di chi voleva fargli confessare le relazioni che intercorrevano fra lui ed i suoi compagni coi fuorusciti assassini di Francia, qualche cosa ha dovuto ammettere, ciò che avr~ indubbiamente jndotto uno dei suoi avversari, in un momento d'ira, in un momento di forza irresistibile, in un momento d( perturbazione mentale, a colpirlo con qualche pugno al torace che produsse l'emottisi e fatalmente la morte». Egli descrisse Matteotti così : « Un sovversivo acceso »; « neutralista accanito »; nella « Lotta » qualificò Mussolini per « il peggiore dei ·delinquenti »; « i legionari, degli assassini di mestiere », « i fascisti, criminali al servizio degli agrari ». · « Non fu mai un socialista sincero». « Era .il calunniatore, il diffamatore freddo e sistematico». « Un uomo che aveva tutto questo passato, non doveva, o signori giurati, Biblioteca Gino Bianco
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