Alessandro Schiavi - La vita e l'opera di Giacomo Matteotti

278 LA VITA E "L10PERA DI GIACOMO MATTEOTTI dato di cattura contro, Benito Mussolini » scrive il magistrato Del Giudice « se non ci fosse stato l'ostacolo costituzionale di essere costui deputato e capo del Governo, e quindi soggetto alla giurisdizione del Senato, costituito in Alta Corte di giustizia, perché i delitti imputatigli erano stati commessi in quella sua qualità ». « Il Marinelli fu interrogato due volte, con esito del tutto negativo. Costui era 'un vero tipo di sornione, maligno ed ipocrita». In un secondo confronto di Dumini con Filippelli, « il quale riuscì assai ~mozionante e drammatico; ad un certo punto il Dumini gridò : " Bada a te, Filippelli, e alla tua famiglia. Mussolini ha a sua disposizione trecento baionette di militi fascisti, decisi a far tutto ciò che il duce ad essi comanda, e vi può distruggere " ». Poco dopo, i due si: intrattenevano fra di loro, si pacificavano e si intendevano tanto che il presidente udì il Filippelli rivolgere al Dumini questa interrogazione : « Ma tu puoi dire in coscienza che mi avevi avvertito dell'uso che dovevate fare dell'automobile? ». Al che il Dumini rispose: « Povero Filippelli, mi dispiace che per colpa mia tu ti trovi in mezzo a questo guaio! ». Ultimo arrestato fu Cesare Rossi il quale, « dopo circa una settimana di latitanza, perduta la speranza di essere aiutato da Mussolini a varcare la frontiera con un passaporto falso, ed accortosi di essere stato turlupinato dal suo principale, si decise a costituirsi ». « Per ben cinqu,e ore Cesarino Rossi dettò in forma chiarissima la sua lunga deposizione, specificando minutamente quanto era stato operato di delittuoso contro gli avversari di Mussolini, i deputati Amendola, Forni e Misuri». « Costituita dal Dumini la banda dei sicari, erano cominciati gli attentati contro le persone dei suddetti deputati, oltre l'assalto e la devastazione del villino Nitti ». BibliotecaGino Bianco

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