Alessandro Schiavi - La vita e l'opera di Giacomo Matteotti

IL DELITTO Il giorno 10 di giugno del 1924, verso le ore 16, Giacomo Matteotti usciva di casa sua sita in via Mancini, che è una trasversale di via Flaminia al di là di Piazza del Popolo, colla sua cartella sotto il braccio, diretto, pel Lungotevere Arnaldo da Brescia, a Montecitorio. La portinaia di uno stabile al n. 12 narrava a tre giovani socialisti incaricati di rintracciare Matteotti, del quale si era diffusa la notizia della scomparsa, che l'avv. Cavanna, abitante nello stabile e seduto davanti al villino Clotilde a prendere il fresco, verso le 16,30 aveva visto (è stampato nel~ l' « Avanti! » del 13 giugno) << un giovine signore che si avvicinava lungo la spalliera del muraglione del Tevere, seguito da un gruppo di persone. Il giovine appariva imbarazzato e preoccupato dei suoi inseguitori, tanto che per sottrarsene agli sguardi, infilò la scaletta che scende al porto fluviale e che è precisamente di fronte al cancello del villino. Gli inseguitori scomparvero dietro di lui. Subito dopo il gruppo ritornò sul Lungotevere stringendo nel mezzo l'uomo dapprima seguito». L'avv. Cavanna· non dette soverchio peso all'episodio, poiché ebbe l'impressione che si trattasse di un arresto e rientrò in casa. 18 - Giacomo Matteotti BibliotecaGinoBianco

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