266 LA VITA E L'OPERA DI GIACOMO MATTEOTTI regime. Questi delitti sono stati preparati da un organo collettivo di cui alcuni membri sono conosciuti». A partire dal 13 luglio, l'Aventino ha capito cli esistere come unione secessionista delle opposizioni. Ma Mussolini voleva la distruzione del nemico. Ogni specie di attività era vietata ai democratici-sociali ed ai popolari. Quando questi ultimi, senza abbandonare il loro atteggiamento di protesta, tentarono a due riprese di tornare in parlamento, i fascisti si opposero colla forza al loro rientro. Mussolini col suo discorso del 17 gennaio 1926 « assunse la responsabilità di questa esclusione, imponendo ai suoi avversari condizioni così umilianti che significavano l'abdicazione di ogni dignità e l'abbandono di ogni personalità. Alcuni deputati accettarono questa prova di vigliaccheria, ma il maggior numero resisté. Tale fu l'ultimo e poco glorioso episodio dell'Aventino». « Le opposizioni si immobilizzarono per 16 mesi in una via senza uscita, mentre il governo e il fascismo le manovravano, respingendo dapprima l'offensiva ·aventiniana, dissipando poi l'impressione enorme causata nel paese dall'assassinio di Matteotti e prendendo infine la controffensiva vittoriosa. L' Aventino, visto così, costituisce indubbiamente una disfatta politica dell'opposizione». « Ma la secessione, dapprima destinata a isolare la maggioranza parlamentare e a porla di fronte all'opinione pubblica, assunse, fin dalla riunione del 27 giugno, un'altra portata. Essa diventò la solenne sfida della libertà alla dittatura, dell'avvenire al presente. Così, la funzione immediata dell'Aventino fu di mettere in luce l'antitesi irriducibile tra la società civile e i suoi princìpi da un lato, il fascismo e i suoi metodi di governo dall'altro». « La secessione parlamentare, nelle circostanZie in cui si produsse, pose quindi davanti alla nazione tutt'intero il proBiblioteca Gino Bianco
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