Alessandro Schiavi - La vita e l'opera di Giacomo Matteotti

$ ULL' AVENTINO 265 abituato ed esser diventato insensibile; d'altro canto, i processi contro i fascisti accusati di assassinio son finiti con la assoluzione e l'apoteosi degli imputati ». L'ultimo atto pubblico dell'Aventino, l'ultima protesta collettiva di opposizione fu la dichiarazione del 13 luglio 1925, colla quale, in base alle constatazioni del Senato poco favorevoli sulla condotta del generale De B'ono denunciato dall'on. Donati, si diceva che « l'istruttoria condotta dall'Alta Corte ha raccolto prove più che sufficienti per determinare che, sotto gli auspici del capo del governo, i suoi uomini di fiducia, detentori delle funzioni ed anche di vere responsabilità di governo, hanno organizzato degli attentati contro dei deputati per punirli della loro opposizione al mm1stero "la massima forza per tenere a freno i più zelanti e quindi i più pericolosi amici " ». « E dieci mesi dopo, il 14 aprile 1925, a proposito dell'Aventino, scriveva !'on. Giolitti al Corradini: " Ora, che cosa vi è di pitt anormale che un'opposizione che abbandona completamente il campo, manca al mandato ricevuto dagli elettori, e ridotta a non potere più parlare ai paese né colla stampa né coi comizi, rinunzia alla tribuna parlamentare, dove sarebbe in rapporto insopprimibile col paese?• Non ricordo nella storia un'opposizione così benemerita del governo da evitare qualunque occasione di procurargli dei dispiaceri. Buon!l. gente che si riunisce in famiglia per scambiarsi dei discorsi che ben pochi leggono e che lasciano il tempo che trovano. Siamo in mezzo a due anor- . malità, una violenta, l'altra (diciamo così) allegra. Il buon senso del paese finirà per mettersi contro tutt'e due, e che cosa ne nascerà? Quel che è evidente è l'aumento ,del comunismo, poiché la francescana rassegnazione dei socialisti non ha presa sulle masse, lo si è visto nelle votazioni fra gli operai di Torino. Se la Camera si riunirà a maggio (non ne sono ancora persuaso) verrò a Roma unicamente affinché non si creda che io pure sia andato all'Aventino; ma senza alcun desiderio di assistere a una vera parodia di Parlamento" ». (Da un articolo di Gabriele De Rosa nel « Resto del Carlino » del 20 febbraio 1957). BibliotecaGino Bianco

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