Alessandro Schiavi - La vita e l'opera di Giacomo Matteotti

SULL'AVENTINO 259 « Pertanto vale la pena di dire molto chiaramente che non può sorgere alcun problema di dignità morale per una assemblea la quale si trova in condizioni di menomata libertà ». ' « Cosa volete che facciano cinquanta deputati quando la loro vita personale non è garantita, quando le loro manifestazioni pubbliche sono ostacolate, qu~ndo il contatto col corpo elettorale è reso impossibile (perché i membri del Parlamento non possono circolare liberamente nei loro collegi), quando alle porte di Montecitorio trovano quella violenza che culmina nel caso Matteotti? In siffatte condizioni è resa impossibile e diventa irrisoria quella funzione parlamentare, che rappresenta il coronamento di tutte le libertà. Quando l'opera parlamentare deve svolgersi in tali condizioni, si verifica una situazione che è in contrasto irriducibile con l'esistenza stessa del Parlamento ». « Questo ha significato l'Aventino». « ... Domani, quando guarderemo con serenità di giudizio ai fatti che si sono svolti, assumerà un carattere su cui non sarà possibile sollevare alcun dubbio : il carattere cioè della più diritta, della più animosa, della più memoranda rivendicazione integrale dei poteri del Parlamento che la nostra storia ricordi ». E concluse: « Sappiamo di lavorare per una causa giusta. Se anche noi dovessimo cadere, non per questo la nostra lotta sarebbe meno giustificata e meno necessaria; ma sappiamo anche che la causa giusta per cui lottiamo coincide con le ragioni e le necessità della vita, che alla lunga prevalgono fatalmente sopra qualunque calcolo artificioso di uomini. Perciò, o amici, noi dobbiamo resistere con serenità e dobbiamo non far sentire agli uomini che sono più impegnati in questa battaglia quel fremito di orgasmo che è una m~nifestazione Biblioteca Gino Bianco

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