254 LA VITA E L'OPERA DI GIACOMO MATTEOTTI Ecco l'impressione della signora Anna : « .:. In complesso, la commemorazione del .povero Matteotti non ha potuto essere soppressa e dovunque la pietà umana ha potuto essere espressa con fiori, con sospensione brevissima del lavoro, con discorsetti brevi, persino con messe nelle chiese anche qui a Milano, e non si sa da chi òrdinate. I preti affrontati dai fascisti non vollero darne alcuna risposta. L'orazione del Gonzales 3 l'avrò domani o dopo, come me lo promise lo stesso autore. Tutti dicono che fu straordinario, e Treves trova che fu uno dei discorsi più belli, sentito ed elevato che abbia udito. Anche il tuo discorsetto, improvvisato al " Mondo ", andò benissimo. Ora vedremo, se sarete fermi per la discesa al 18, se la Camera si aprisse davvero ciò che io dubito ancora. Temo che i popolari comincino a tentennare, sebbene dichiarano di voler rimanere disciplinati alle decisioni dell'Aventino. Ora tocca a te di lavorare in questi giorni, perché non avvengano defe3 Nell'impossibilità di procurarci il testo della commemorazione tenuta da Enrico Gonzales, abbiamo pregato l'oratore di farci avere in proposito una sua testimonianza; siamo quindi molto grati all'illustre compagno del « ricordo » inviatoci, che siamo lieti di offrire, qui di seguito, ai noHri lettori: « Il Comitato della secessione parlamentare (del cosiddetto sterile Aventino che iniquamente è dimenticato per la prima resistenza che si tentò, anche senza mitra e senza americani) aveva deliberato che la mattina del 10 giugno ci saremmo adunati in una delle sale del Parlamento per la éommemorazione; ed io ero l'oratore designato. Senonché, non facendo noi mistero della cosa, i fascisti comunicarono al Presidente della Camera Casertano che si sarebbero, anche loro, trovati a Montecitorio a quell'ora: per impedire con la violenza la cerimonia, qualunque conseguenza ne fosse per derivare. Casertano, fallite con me e con altri le trattative per una nostra rinuncia, deliberò la sera del 9 di chiudere il Palazzo BibliotecaGino Bianco
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