SULL'AVENTINO 245 discorso Mussolini ha alquanto modificata la situazione e alterato il punto di partenza della discussione che inaugureremo fra pochi minuti e che forse si conchiuderà soltanto domani. « Ora ciò che importa è di tenere i nostri nervi a posto. Stamane ero inferocito contro Labriola, che, rimasto isolato nel Gruppo colle sue vedùte anarchico-inconcludenti, predicava nei corridoi della Camera contro le acquiescenze del Gruppo. Donati tuonava testé nei corridoi perché entrassimo nell'aula a prendere un atteggiamento di accusa immediata. Sono evidentemente degli esaltati. Del processo abbiamo notizia che il governo se ne terrebbe sicuro. Ma tutto ciò è molto incerto, e in ogni caso le cose potrebbero mutare da un momento all'altro. Il solo che avrebbe parlato sarebbe Cesarino : i magistrati che accolsero le deposizioni Silvestri, ecc., sarebbero stati intimiditi. Gli altri tacerebbero sempre, assicurati dell'impunità. Ma se si arriva all'udienza, il finimondo può sempre scoppiare. « P.S. - La dichiarazione dei comunisti non fu potuta svolgere per l'improvvisa chiusura della seduta e probabilmente della Camera. Addio riforma elettorale e tutto il resto! » (Turati, 3 gennaio). « ... Continua l'altalena delle montagne russe psicologiche (ne risentono anche le tue lettere). Ieri ti scrivevo col morale più alto, oggi sono un po' contagiato dallo scoraggiamento di parecchi colleghi. Resisto quanto posso e cerco di far resistere. Mi pare doveroso buttarci avanti colla testa bassa, avvenga che può. Ogni pessimismo è disfattismo. Prevedere va bene, ma ragionar troppo va male. Tanto più che, per un giudizio certo, ci mancano troppi elementi. Due tesi opposte tenzonano : per gli ottimisti, il fascismo è finito, non c'è che da avere un po' di pazienzla, fCC., ecc.; per i pessimisti, siam finiti noi. Onde una tesi intermedia, che però nel fondo è pessimista anch'essa, giusto la quale, avendo il · re fatto la parte di Ponzio Pilato e rimandato il duce alla BibliotecaGino Bianco
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