SULL'AVENTINO 239 non possa più .trovare la sua espressione nella triste formula: libero delitto in non libero Stato... Noi sentiamo, accanto a noi ~ su noi, il comando che scende da tutti i dolori, da tutti i sacrifici che hanno tormentato e devastato l'Italia in questo tempo di prova; noi avvertiamo la spinta possente di tutte le speranze che sorreggono e rianimano oggi questo nostro popolo, capace d'infinita sofferenza, ma ricco d'infinite possibilità di -vita, di ri~novazione, di rinascita. Quando si ha l'onore e la sventura di rappresentare un così immenso patrimonio di idealità e di avvenire, non si abbandona la lotta finché resti un anelito di vita ... ». La « Libertà » di Milano pubblicava nel n. 23 del 15 dicembre 1924 i,lseguente articolo di Enrico Gonzales; articolo che riteniamo utile offrire ai nostri lettori : « PROVI A RITORNARE IN POLESINE! ». Fine d'anno, feste .di Natale: incontri nella· città e nei borghi nativi di amici e parenti convenuti da lontano, famiglie racc,olte sotto la simbolica lampada: innegabili e care tradizioni dei secoli! E come si può non pensar.e a Lui? Per il suo Martirio e per il Martirio più vast.o che Egli è assurto a significare: per la teoria dispe,rata degli uccisi, dei carcerati, dei banditi ( è incredibile quanti ce ne siano ancora!): qu,elli p.er cui ric,orrono invano i giorni sacri alla pace fra gli uomini! Pure Matteotti è ritornato al suo Polesine; dopo tre anni da che lo avevano bandito! Lo abbiamo portato noi in un'alba di agosto, così tragica e pure così radiosa di sole: lo abbiamo portato sulle spalle alla casa della Madre desolata. Siamo entrati nel giardino folto di vecchi alberi e di nostalgie (i classici giardini paterni che accolgono i figlioli reduci per le vacanze), lungo un viale di ghiaia soffocata dall'erba, sotto un pergolato colle colonnine di pietra rozza. Biblioteca Gino Bianco
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