SULL'AVENTINO 235 lazzo nella piazza, dove altri fascisti scambiarono con loro altri pugni. « ... Dopo la cacciata veramente ignominiosa dei sei o sette comunisti dalla Camera, cacciati a furia di calci, sputi, schiaffi ed ingiurie e buttati fuori in piazza, dove " il consenso" degli sfaccendati ha continuata l'azione dei rappresentanti della nazione in Parlamento, dopo questa prova di funzionamento del Parlamento medesimo, mi pare che anche gli indecisi si saranno convertiti alle dimissioni, e che i convertiti vi saranno anche fra gli altri partiti ex-Aventiniani » (Kuliscioff, 20 novembre). « ... la nostra tesi, il piano di cui ti parlavo ieri, è stato bocciato, per ,la resistenza dei massimalisti a tornare sulle loro deliberazioni e per la perplessità di Giovanni. Per cui ci pare che a Roma non abbiamo quasi più nulla da fare. Ci raduneremo ancora oggi a:lle undici ma, se non sorge qualche novità, ci pare che potremmo p~rtire fors'~nco stasera, o, alla più lunga, domani. Dato questo brillante risultato, poiché siamo stati .a stancarci e a roderci in infinite discussioni e consultazioni senza neppure venire a un ordine del giorno o a un comunicato qualsiasi, la conclusione sarà che abbiamo perduto inutilmente una settimana, senza contare la stanchezza del dopo-ritorno. Scrivo a Gonzales che ormai il suo ritorno qui sarebbe superfluo. « Unico conforto il ritorno anticipato, o meglio non ulteriormente differito. Torniamo a farci pedinare a Milano, con un pugno di mosche in mano». « Ore 19,15: « ... Torniamo da una visita lunga alla povera Velia: venne con me anche Treves. « È ormai un pio pellegrinaggio, che diventa direi sempre più commovente quanto più il tempo passa senza dar frutti». (Turati, 20 novembre). Biblioteca Gino Bianco
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