Alessandro Schiavi - La vita e l'opera di Giacomo Matteotti

SULL'AVENTINO 229 sabilità; e respingono in anticipo l'alternativa che il fascismo vorrebbe imporre alla loro coscienza, tra il tradimento della loro causa che è causa di civiltà italiana, e la responsabilità di un deprecabile àggravarsi della situaziione. Tale responsabilità ricade esclusivamente su chi non consente a sottrarre la vita del Paese all'oppressione della forza ed alla prepotenza della fazione, e su chiunque, potendo, non contribuisca a restituire lo Stato al governo della legge e della sovranità popolare». (L'assemblea in J;iedi apj1laude lungamente). La Camera si riapre il 12 novembre e si procede alle commemorazioni dei deputati defunti, primo Matteotti, sempre senza la presenza dell'opposizione. PRESIDENTE (segni di viva attenzione). - « Onorevoli coUeghi, tre volte già, nel volgere di pochi mesi, questa nostra Assemblea, non appena eletta, è stata percossa dalla sventura. Tre nostri giovani colleghi, gli onorevoli Giacomo Matteotti, Armando Casalini e Mario Gioda sono repentinamente e immaturamente scomparsi. . « Quando, nella seduta del 13 giugno, la Camera solennemente protestò contro il crimine orribile, di cui era stato vittima l'onorevole Giacomo 1\1atteotti, non tutte le speranze erano perdute che il nostro Collega potesse essere ancora in vita. " Per quanto sia tenue il filo della speranza, io diceva, noi non abbiamo rinunziato a sperare ". « Purtroppo, il dubbio tremendo è ormai diventato certezza. Non solo, ma a quel delitto nefando, che toglieva alla Camera una delle sue intelligen?Je più elette, un altro non meno nefando se ne è aggiunto, che l'ha privata di un lavoratore pertinace, e di un nobile cuore; l'onorevole Armando Casalini, morto anch'Egli per mano omicida, a Roma, il 12 settembre 1924. Anche contro il nuovo crimine si elevi la nostra protesta solenne. BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==