SULL'AVENTINO 219 rappresentanti intenti a un lavoro proficuo che volgari, ignoranti, provocatrici e ostruzionistiche manovre sabotavano, a tutto danno della Nazione». Ciò provocava questo commento del « Giornale d'Italia »: « Il Paese è in piedi, e mentre, da un lato, dà credito all'on. Mussolini per ristabilire l'ordine, per restaurare la pace, per epurare il fascismo e per purificare la Nazione, dall'altro lato è fieramente deciso ad opporsi ai violenti di qualsiasi categoria e di qualsiasi origine, e a disporre un vero disarmo, così nell'uno come nell'altro dei campi avversari ». Ma passano i mesi e sempre poco si conclude dalle opposizioni. Ormai, scrive Turati, si presenta « la necessità di riassumere il ]'accuse o meglio il nous accusons in base ai dati che ormai sono certi ed acquisiti : e questo dovrebbe fare il Comitato delle opposizioni in una pubblicazione che sarebbe come l'allegato al manifesto da pubblicarsi alla riapertura» (7 ottobre 1924). . I comunisti propongono che il blocco delle opposizioni si costituisca in un'assemblea p·arlamentare a sé: Parlamento del popolo in contrapposto al Parlamento fascista. Il Comitato delle opposizioni non prende in consid~r~one la proposta ed Anna approva perché « le mosse dei comunisti sono la più spudorata indecenza. Mai essi ebbero una bonne presse come in questo momento. I fascisti e filofascisti li pongono come esempio di logica coerenza, e si scagliano contro le opposizioni perché non abboccano alla rivoluzione sovietista » (22 ottobre). BibliotecaGino Bianco
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