Alessandro Schiavi - La vita e l'opera di Giacomo Matteotti

218 LA VITA E L'OPERA DI GIACOMO MATTEOTTI Il corrispondente romano del « Corriere della sera» (28 giugno) così commentava: « La parola dell'on. Turati in commemorazione di Giacomo Matteotti ha avuto oggi accenti di alta commO'lJÌone, impeti di grande fierezza. Vecchi parlamentari hanno dovuto fare forza a se stessi per non scoppiare in pianto alla rievocazione della figura della vittima e per non rompere in grida di sdegno alla rassegna delle colpe dei responsabili ». « ... La forma della dichiarazione politica è dura, aspra, talora violenta; la condanna del passato è recisa, senza attenuanti, quale poteva attendersi da uomini che del Governo furono e sono tenaci oppositori. Ma per l'avvenire, a chi legga attentamente e pesi il valore di certi accenni e di certe omissioni, le minoranze non hanno pronunziato nessuna parola di irreducibile intransigenza. Due cose hanno affermato come assolute pregiudiziali a qualsiasi mutamento di atteggiamento : la fine degli illegalismi e delle violenze e la scomparsa di ogni milizia di parte». Nello stesso « Corriere della sera » si legge da Roma : « La commemorazione dell'on. Matteotti avvenuta stamattina simultaneamente in tutti gli uffici, officine e negozi ed anche nelle vie, dalle 10 alle 10,10, è stata improntata ad una grande commovente austerità. Allè dieci precise gli stabilimenti hanno dato il segnale della sospensione del lavoro e gli operai si sono radunati in silenzio. In molti stabilimenti erano stati esposti ritratti di Matteotti circondati da fiori». Commentando la moz10ne della mmoranza, Farinacci su « Cremona nuova » scriveva : « Circa 400 deputati della maggioranza sono più che sufficienti a far funzionare il Parlamento ed a rappresentare il Paese, che ne risentirà tutti i benefici, perché vedrà i suoi Biblioteca Gino Bianco

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