SULL'AVENTINO 197 voi somministrato con una richiesta di messa in istato di accusa di tutto il governo potrà dare una scossa elettrica ai fedeli di questo, renderli più uniti per colpire anche fisicamente gli esponenti della opposizione. Mentre se si lascia alla morte inesorabile a compiere la sua funzione di por fine naturalmente al corpo già imputridito, si eviteranno le reazioni che potrebbero es;ere anche tragiche e prolungherebbero inevitabilmente il regime virtualmente in disfacimento. L'opposizione non deve insistere che su due punti; che non si facciano delle pressioni politiche, affinché la magistratura possa con tutta l'indipendenza fare il suo dovere, e in secondo luogo insistere sullo scioglimento della Milizia Naz., condizione essenziale perché Io Stato partito tomi ad essere Stato Nazionale. Perciò l'ordine del giorno vostro o è troppo o è troppo poco, ma in ogni modo ancora intempestivo » (Kuliscioff, 22 giugno). In quello stesso giorno, 22, colpo di scena: il capo dell'Ufficio stampa della Presidenza del Consiglio, Cesarino Rossi, che aveva dato subito le dimissioni e quindi s'era nascosto, si costituisce. « ... Indubbiamente» commenta Turati « c'è una cabala sotto: hanno trovato modo di tentare di farcela. Riducono l'assassinio ad un semplice sequestro di persona, la morte ad un eccesso di mandato, forse anche peggio. C'è da attendersi ogni ignominia. Quel D'Amelio e quei magistrati che proclamano - essi - la propria indipendenza! Tuttavia la partita è almeno dubbia. L'esercito si dice sicuro. Il grosso problema è di ingranare in qualche modo la Milizia senza corrompere con essa l'ese·rcito che si ritiene fedele. Il reuccio vorrebbe accomodare le cose all'amichevole. Tira a campà. Ieri si dava De Bono per perduto, ma ora la costituzione spontanea di Cesarino mi turba. Chi si fida di Biblioteca Gino Bianco
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