Alessandro Schiavi - La vita e l'opera di Giacomo Matteotti

SULL'AVENTINO 193 nell'ottobre 1922 salvò la vita ai capi dell'opposizione. Senza Mussolini nessun uomo potrà impedire che la corruzione italiana abbia i fatali sviluppi di quella democratica francese e di quella bolscevica russa. « Gli oppositori vogliono il Governo. Ciò era noto da venti mesi. Vogliono disertare Montecitorio ma la manovra è vecchia e fu tentata quando· Matteotti era ancora vivo e aggressivo. Si vuole dunque ad ogni costo impedire la normalizzazione e la tranquillità dell'Italia. Quando esisteva la sola forza si faceva appello contro il fascismo alla sovranità del popolo. Dopo le elezioni si disse che la volontà di cinque milioni di elettori contro due non aveva valore». L'ottimismo continua: « ... Le notizie sono sempre buone. La baracca si sfascia. Il mio ottimismo di avant'ieri non era urt ottimismo di accidente e di comodo. Il capobrigante non conta più, non avendo più gli Interni e non potendo più rappresentare all'Estero, ed essendo minato da tutte le parti. 1Anche la milizia perde valore. Tenteranno ancora il bluff di Bologna, il bluff del Senato, il bluff della maggioranza. Seppure potranno. Ma sono gli ultimi strepiti. La questione è ormai soltanto se giovi a noi : spingere la crisi con una messa al muro risoluta, o lasciare dissolversi la cancrena per lisi ». « ... Potrei dormire a casa perché ora l'assassinio organizzato è impossibile: abbondo tuttavia di precauzione. Voglio che godiamo assieme la nuova giovinezza della liberazione. Non escludo qualche fattaccio: l'epilettico grida, battendo il tavolo coi pugni, ma pr.ima di morire riempirà i cimiteri d'Italia. Ma sono le scalmane del condannato. a morte» (Turati, 21 giugno). Turati trasmette alla signora Anna, in via riservatissima, il testo dell'.ordine del giorno che le opposizioni dovrebbero 13 - Giacomo Matteotli Biblioteca Gino Bianco

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