IL MARTIRIO 169 a Firenze, ed è certo Mazzuoli, un altro è stato arrestato a Milano ed è certo Putato. Gli altri tre o quattro sono accerchiati, e se si fosse fatto un po' meno di clamore, molto probabilmente a quest'ora sarebbero già relegati nelle carcen. Di ora in ora si segue la situazione; io credo che la polizia entro oggi, o al più tardi nella serata, avrà preso possesso di tutti quelli che hanno partecipato al misfatto. Io non ho bisogno di dire che condivido pienamente tutto quello che il Presidente ha detto, che !'on. Grandi, !'on. Soleri e !'on. Delcroix hanno detto. Se c'è qualcuno in quest'aula che abbia diritto più di tutti di essere addolorato, e aggiungerei, esasperato, sono io. (Vive appr.ova,z~oni). Voci. - Verissimo! Verissimo! MussoLINI - Solo un mio nemico, che da lunghe notti avesse pensato a qualche cosa di diabolico, poteva effettuare questo delitto che oggi ci ripercuote di orrore e ci strappa grida di indignazione. Voi sapete che col mio discorso di sabato io avevo in un certo senso superato le posizioni dell'Assemblea, ero andato al di là delle stesse nominologie di maggioranza e di minoranza, mi ero messo in diretto contatto coll'anima del Paese. (Benissi.mo!). Il Paese, la Nazione, nei suoi strati profondi e vitali aveva accolto le mie parole con un senso di soddisfazione vivissima. Si era determinata, attraverso le parole ardenti di Delcroix, e le mie, una specie di dèt,ente dell'Assemblea, e si era determinata una situazione di concordia e di pacificazione del Paese. Io potevo dire, senza false modestie, di essere giunto quasi al termine della mia fatica, al compimento della mia opera, ed ecco che il destino, la bestialità, il delitto turbano, non credo in maniera irreparabile, questo processo di ricostruzione morale. BibliotecaGino Bianco
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