164 LA VITA E L'OPERA DI GIACOMO MATTEOTTI Noi dichiariamo, senza frasi grosse, ma con la pacatezza dei soldati che sanno l'esperienza dura di tutte le battaglie, · abituati ad affrontare ad ogni momento il nemico a viso aperto (e perciò nessuno più di noi sente l'orrore e l'infamia di questo delitto anonimo e vile), noi dichiariamo che, con la stessa inflessibile energia noi agiremo contro tutti coloro che da questo fatto tristissimo intendessero per avventura inscenare una meschina speculazione di parte. Questa responsabilità, che incomincia oggi, noi l'additiamo da questi banchi alla coscienza del Paese. (Approviazioni). Il delitto viene a pochi giorni di distanza dal discorso del Presidente del Consiglio. In quel discorso il Capo del Governo pronunciava parole non equivocabili alle quali l'opposizione non ha ancora risposto. Che il triste episodio non sia l'alibi di un ingiustificato silenzio, e l'espediente troppo facile per eludere una risposta che, non il Governo, non il fascismo, ma il Paese unanime ancora attende. ( A pprov1azioni). Il momento è grave, o signori, e ciascuno deve assumersi intera e piena la propria parte di responsabilità. Noi ce la assumiamo. Ma anche per questo deve uscire in questo momento dal nostro spirito un voto che non deve essere il voto solito della dialettica parlamentare, bensì un categorico imperativo della nostra coscienza. Dimentichiamo finalmente e per sempre presenti, e assenti, le divisioni, i dissensi, i rancori. Uno stesso le11zuolo finalmente ricopra tutti i nostri morti dell'una e dell'altra parte, perché, se non altro, essi, i nostri morti tutti quanti, dormano senza rancore. (Approv,azioni). Abbiamo la coscienza di essere degli strumenti in mano. di Dio e in mano della storia. Restituiamo un'altra anima alle nostre contese, che possono essere feconde soltanto se un rinnovato senso di civile umanità le inspiri. Noi dimentichiamo che non attraverso la Patria si giunge all'umanità, BibliotecaGinoBianco
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